In territorio francese
Viene sferrato l’attacco decisivo alla Valle Varaita da ingenti forze nemiche salite dalla Val Po in direzione di Sampeyre attraverso Pian Croesio, Gilba, per raggiungere il passo del Prete, ultima difesa partigiana verso Sampeyre. Vane le resistenze contro forze superiori di uomini e di mezzi. Pochi giorni prima dell’attacco avevo incontrato a Sampeyre il mio amico e compaesano Mario Garbarino, appena rientrato in Val Varaita dalle zone dei Roveri; insieme avevamo già subito il rastrellamento nel mese di Marzo, mi fece piacere rivederlo anche se questo succedeva sempre nei momenti peggiori.
Ci avviammo insieme verso Chiambretta, ultima borgata sotto il colle del Prete al confine con la Val Gilba. Qui eravamo una ventina di giovani con a capo “CAM” (Mau Antide Ugo, ex sergente dell’esercito) con alcune postazioni di mitragliatrici a protezione del passo; la tattica dei tedeschi era abbastanza evidente: chiudere in una sacca nella Val Varaita le molte formazioni partigiane che confluivano dalla Val Pellice, dal Montoso, dalla Val Po. La resistenza partigiana doveva cercare di rallentare gli attacchi in punti strategici l’avanzata tedesca. Dalla Val Gilba saliva verso il colle, a strati, una fitta nebbia che copriva i tedeschi, i quali approfittarono di questo fatto per sferrare l’attacco alle nostre postazioni e spinsero avanti anche dei gruppi di mucche trovate al pascolo in alta valle. Continua a leggere…