Il Battesimo del Fuoco
E’ l’alba.
Il Ten. Rocca dà l’allarme, è in corso un attacco tedesco verso la nostra base. Il tenente ci dispone dietro a postazioni naturali, io sono dietro ad un grosso castano. Ci troviamo a poca distanza uno dall’altro, ai margini della borgata, giù verso il sentiero. L’ordine è di non sparare prima del suo segnale.
Tendo l’orecchio, c’è un silenzio impressionante, guardo il mio compagno che si fa il segno della croce e penso stia pregando. Quei minuti di attesa sono stressanti, tremo, vedo elmetti che si muovono verso di noi, silenzio, poi qualche fruscio.
Sono in possesso di un fucile 91 con diversi caricatori: è il mio primo scontro armato, “il battesimo del fuoco“. Attendo, imbraccio l’arma, poi ecco il segnale: si apre il fuoco, raffiche di mitraglietta da tutte le parti, bombe a mano, fragore di colpi. La fifa mi passa e sparo sino a che l’arma si surriscalda. I tedeschi devono esser molti, non ho idea della durata della cosa. Ad un tratto sento chiamarmi per nome: è il Ten. Rocca che mi fa cenno di venire via.