Diario Partigiano

Una storia di Resistenza

Archivi per il mese di “settembre, 1944”

Il Sergentin

I tedeschi del presidio di Paesana, per garantirsi maggior sicurezza eseguirono una serie rastrellamenti in diverse zone attorno a Paesana, iniziando da Agliasco con l’incendio di diverse baite. Il giorno dopo, attraverso la TRAPPA nostra ex base, scesero alla frazione Occa di Envie, passarono poco lontano dalle nostre baite senza notare la nostra presenza e terminarono la loro azione uccidendo un nostro collaboratore: Giuseppe Fraire detto “Sergentin“.

Sempre a Paesana, in un rastrellamento operato dai repubblichini, furono catturati alcuni giovani del luogo che riuscirono però a fuggire durante il viaggio verso Cuneo.

Solo il giovane Fantone Pierino venne trattenuto e poi fucilato sulla piazza di Cuneo.

Gli uomini di Volto

Avemmo notizia dell’imboscata avvenuta sulla strada Provinciale Saluzzo-Revello ai danni di alcuni partigiani del gruppo del Comandante “VOLTO“. Si erano appostati lungo la scarpata, in attesa di giovani diretti a Saluzzo per avvisarli di un rastrellamento in atto da parte dei tedeschi che requisivano tutti i giovani per avviarli ai lavori nelle loro organizzazioni.

Solo all’ultimo momento i partigiani si accorsero dell’arrivo di una pattuglia di soldati tedeschi avvisati da qualche informatore ed il conflitto fu inevitabile.

Sul posto persero la vita combattendo, il partigiano Franco Spadaro “FUSCO“, “WILSON” e “LORIS” furono fatti prigionieri e poi fucilati a Saluzzo, ANDREA BARRA, ferito alla schiena e poi al capo, fu soccorso prima dai suoi compagni e poi preso in cura da un contadino che lo portò in salvo in un luogo sicuro dove fu curato dal Dott. Bollati.

Fu una triste perdita quella dei tre giovani caduti, elementi coraggiosi e molto validi per le nostre formazioni.
(Vedasi la testimonianza di Andrea Barra nel libro “La Resistenza nel Saluzzese” alle pagine 94-95-96).

Alla TRAPPA

Reparti tedeschi formati da soldati Ucraini, Polacchi ed Austriaci reduci dal fronte di Cassino furono mandati a presidiare la Val Po, ma giunti al bivio di Oncino sui loro autocarri, vennero fermati dai partigiani piazzati con mitragliatrici e impedendo loro di proseguire. Poiché c’era il rischio di perdere troppe vite umane, i reparti tedeschi preferirono ritirarsi a Paesana, ma con i loro cannoni presero a sparare verso le postazioni partigiane con un fuoco intenso e preciso che costrinse i partigiani ad abbandonare le loro posizioni e ritirarsi verso Gambasca e la Pianura nella zona di Staffarda. I tedeschi ebbero così via libera per raggiungere Crissolo e per risalire sino al Passo delle Traversette, passo che presidiarono poi sino al 25 Aprile. Continua a leggere…

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